La militante contro l’apartheid Nomzamo Winnie Madikizela Mandela, nota a milioni di persone come la madre del nuovo Sudafrica e il simbolo, insieme al marito Nelson Mandela, della lotta contro le leggi razziali della minoranza bianca, è deceduta questo lunedì all’età di 81 anni. Il presidente del Sudafrica Cyril Ramaphosa ha reso noto ai media locali che il funerale verrà celebrato sabato 14 aprile all’Orlando Stadium, vicino alla sua dimora in Soweto. Lo stesso presidente ha lodato la determinazione e la forza di Winnie Mandela nella lotta al regime che fece di tutto per indebolire il suo spirito, attraverso la prigionia e le torture.
Nomzamo Winifred Zanyiwe Madikizela nacque nel 1936 e fu la moglie dell’ex presidente Nelson Mandela, con il quale fu sposata per circa 38 anni, inclusi i 27 anni in cui lui era imprigionato. Due anni dopo la scarcerazione di Mandela, i due si separarono.
Nata in Mbizana, Capo orientale, Winnie è cresciuta subendo la crudeltà della segregazione razziale istituita nel secondo dopo guerra e rimasta in vigore fino al 1991. Per tutta la sua vita, Winnie Mandwla combatté contro il sistema che aveva depravato lei e i tanti neri dei loro diritti e della loro dignità. Nonostante le restrizioni sulla scolarizzazione dei neri durante l’apartheid, nel 1953 Winie ottenne l’ammissione alla scuola di Lavoro sociale di Jan Hofmeyr School in Johannesburg. È stata la prima nera a lavorare come operatrice sociale in sud Africa e oggi è tra le donne che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’umanità.
Niamke N. Lynda