Gli Hamar o Hamer sono una tribù del sud-ovest dell’Etiopia. Vivono nel distretto di Hamer, una zona fertile della Valle di Omo. Sono una tribù di pastori la cui cultura da molto valore al bestiame. Diversamente da alcune tribù etiopi, gli Hamar sono al passo con la modernità e tutto quello che succede nel mondo. Questo però non impedisce loro di praticare riti culturali che agli occidentali risultano bizzarri. Ad esempio le donne accettano con fierezza l’essere picchiate dagli uomini, come parte del rito d’iniziazione degli uomini.
Nascosti tra le colline e gli alberi della parte orientale della Valle Omo, la tribù Hamar ha una cultura e un costume unici nel mondo, un esempio è la cerimonia del salto del bestiame, in cui prendono luogo le percosse alle donne. La cerimonia comincia con tutta la parentela feminile che danza al ritmo dei tamburi e si offrono come oggetto delle frustate degli uomini freschi d’iniziazione. Le frustate durano fino a quando le schiene delle donne iniziano a sanguinare e le è assolutamente vietato gridare o emettere un lamento. Non possono nemmeno scampare alla cerimonia, anzi implorano gli uomini di picchiarle.
Le donne interpretano le frustate come prova d’onore e supporto ai loro uomini iniziati; e le cicatrici le danno il diritto di chiedere aiuto nel momento di bisogno. Le percosse non sono solo un rito. Le donne Hamar sono soggette alle botte anche dopo la cerimonia, ogni qualvolta l’uomo lo desiderasse, a meno che non dessero alla luce due bambini. Le leggi della tribù dicono inoltre che gli uomini non sono tenuti a spiegare il motivo delle percosse poiché hanno sempre ragione. Le cicatrici sono anche simbolo di bellezza, e oltre a questo le donne Hamar devono essere forti come gli uomini e occuparsi di tutte le facende domestiche, dei figli, del bestiame e lavorare nei campi.
Gli uomini devono successivamente saltare 15 mucche per poter ottenere il permesso di sposarsi e una volta superata la prova, viene celebrata una grande festa. Inoltre questi possono sposarsi con più donne, ma le mogli dopo la prima sono trattate alla parità degli schiavi.
Niamke N. Lynda