Quattro fosse comuni sono state ritrovate nella capitale Ruandese, Kigali. Queste fosse rinvenute nella provincia di Gasabo, secondo gli archeologi, risalgono al genocidio del 1994 in cui scomparirono circa 3000 abitanti della zona. Dalle fosse sono stati riesumati circa 200 corpi, che molti credono appartenere alle persone scomparse.
La storia insegna che il genocidio fu uno dei più sanguinosi episodi della storia dell’Africa del XX secolo. Secondo le stime di Human Rights Watch, per circa 100 giorni (dal 6 aprile alla metà di luglio del 1994) vennero massacrate almeno 500.000. Il numero delle vittime tuttavia è salito fino a raggiungere una cifra pari a circa 800.000. Il genocidio, venne ufficialmente considerato concluso alla fine dell’Opération Turquoise, una missione umanitaria voluta e intrapresa dai francesi, sotto la richiesta dell’ONU.
Le vittime furono prevalentemente di etnia Tutsi, allevatori corrispondenti a circa il 20 % della popolazione, ma le violenze finirono per coinvolgere anche Hutu moderati, agricoltori appartenenti alla maggioranza del paese. L’odio interetnico fra Hutu e Tutsi che era molto diffuso nonostante la comune fede cristiana, è stato il motivo che ha scatenato il conflitto.
Le tombe sono state scoperte due settimane dopo le commemorazioni del genocidio e ora i volontari stanno conducendo una ricerca intensa di altre fosse, dopo essere stati informati della posizione delle tombe da una donna, che sostiene di aver visto corpi scaricati lì.
Niamke N. Lynda