Il modo in cui la storia è stata raccontata negli ultimi decenni ha ridotto al nulla il contributo dell’Africa e degli africani.
Attraverso un progetto fotografico eccezionale Omar Victor Diop, un fotografo di Dakar (Senegal), sta cercando di cambiare le cose. Come professionista, Victor conosce bene il potere comunicativo delle immagini e per questo usa se stesso come modello per raccontare delle storie, le storie dell’Africa e del suo popolo, di come questi assi abbiano sempre interagito con altre parti del mondo. Tutto questo è il progetto Diaspora, la ricerca di ritratti che raccontano di uomini neri nei dipinti classici. Alla base di questa ricerca c’era la curiosità del fotografo su come i grandi maestri dell’arte, come Diego Velasquez, avrebbero dipinto la pelle nera nei loro quadri.
Thiaroye 1944, racconta il fotografo, è un esempio di storia che non si può né dimenticare né smettere di raccontare. Questo sta alla base dell’orgoglio panafricano che fa si che ci sia la necessità di raccontare storie dell’Africa, di cose successe nel passato e dei sacrifici dei nostri antenati, tutti avvenuti per un motivo preciso. Per questo Victor abbraccia questo progetto e decide di portarlo al mondo.
Rivistare la storia è utile e importante e anche se lo si fa nel modo sbagliato, si aprono comunque nuovi capitoli e si creano nuove conversazioni sulla storia dei neri, ma alla fine è la storia dell’umanità stessa. “Non c’entra niente il voler creare un senso di colpa” dice Victor a conclusione della sua intervista, perché quello che vuole fare è portare le persone a prendere coscienza del fatto che abbiamo tutti un passato comune e bisogna riconoscerlo per costruire un futuro comune migliore.
Niamke N. Lynda