Malati di tv, computer e videogiochi, i bambini di oggi non giocano più all’aperto come una volta. Non troppo lontano nel tempo, si correva, si cadeva, ci si sbucciavano le ginocchia ed era tutto nella norma. Oggi invece no! Oggi, la normalità è internet e la Playstation. Chi non si ricorda dei “un, due, tre stella!” o de La campana o ancora di Palla avvelenata? Beh una cosa è sicura le nuove generazioni stanno perdendo la bellezza dell’infanzia.
Dall’altra parte dell’oceano, nonostante la globalizzazione, nonostante l’avanzamento tecnologico, i giochi all’aperto fanno ancora parte della cultura africana.Che si vada nei villaggi, o nei sobborghi delle grandi città si troveranno sempre un mucchio di ragazzi tra risate e urla, intenti a divertirsi nel vero senso della parola, senza nessun equipaggiamento speciale o gadget costoso.
Ricordo lo stupore negli occhi di mia sorella nel nostro primo viaggio in Ghana, quando un pomeriggio, subito dopo la scuola i bambini del vicinato si sono messi a giocare saltando la corda, cantando, ridendo e cercando di coinvolgerla mentre lei non capiva una virgola di quello che le dicevano. Ma è stato bello vedere che nonostante la barriera linguistica, questi ragazzini erano riusciti, con parole e gesti a farle capire come funzionava l’ampe. E alla fine, mi sono ritrovata a giocare anch’io.
L’ampe è un gioco molto attivo in cui tutto il corpo viene usato: si salta, si canta, si battano le mani. È come una vera e propria danza. È un gioco che si tramanda di generazione in generazione e non c’è nessuna nonna o mamma africana che non ci abbia giocato. Il gioco si svolge in coppie e consiste nel scegliere Pari o Dispari; si salta battendo il ritmo con le mani e nella fase di atterraggio dal salto si allunga una gamba. Se escono gambe pari, vince chi ha scelto il pari o viceversa, e attorno gli altri bambini cantano battendo anche loro le mani. Il meccanismo è lo stesso di sasso carta forbice, ma un po’ più rumoroso e ritmato. Chi vince poi, sfida gli altri.
Un altro gioco interessante sia dal punto di vista cognitivo che sociale è il mancala, un gioco da tavola diffuso in tutta L’Africa. Oware o Ware in Ghana, Awalé in Costa d’Avorio, è una tavolozza di legno con una serie di buchi dalla stessa larghezza e profondità, disposti in fila che vengono riempiti con dei semi secondo schemi matematici che vanno dal semplice al difficilissimo. In Africa e centroamerica si usano i semi, ma ottimi sostituti sono i fagioli, pietre (quando l’oware viene scavato nel terreno quando si gioca in strada), conchiglie o piccoli oggetti di uguale dimensione. Lo scopo di questo gioco è quello di riuscire a prendere tutti i semi dell’avversario da una buca all’altra.
Altri giochi molto divertenti e aggreganti sono il ludo, una specie di gioco dell’oca su una tavola di legno quadrata divisa in quattro quadranti di diverso colore; la dama, un gioco da tavola più per adulti che ragazzi e tanto altro.
Niamke N. Lynda