Avvolte non ci rendiamo proprio conto del lusso in cui nuotiamo in occidente. Non si tratta di soldi, ma quei piccoli vantaggi di cui godiamo tutti i giorni, come ad esempio la luce elettrica.
Ricordo che per poter studiare di sera, alcuni miei compagni di scuola elementare che vivevano da zone remote di Miazdin, villaggio del sudest della Costa d’Avorio, usavano la luce delle lanterne a cherosene. Immaginate di studiare per ore sotto la tremolante luce giallognola della lanterna e annusare continuamente il cherosene. Questo purtroppo è una condizione che tocca moltissimi studenti africani.
Per ovviare a questo problema ci sono state tantissime iniziative in stati come la Costa d’Avorio, il Sudafrica e il Togo in cui viene fornito uno zaino munito di panelli solari agli scolari di villaggi.
Con un’autonomia di 5-7 ore di luce, questi zaini solari hanno rivoluzionato la vita degli scolari africani. Ma la cosa ancora più straordinaria di questi zaini, è la loro versione 2.0 che arriva dal Sudafrica: zaini totalmente prodotti da plastica riciclata. Artefice di questa iniziativa è l’ambientalista That Kgatlhanye, fondatrice di Rethaka Repurpose Schoolbags in Sudafrica.
Piccole grandi iniziative mirate a migliorare la vita dei futuri leader, imprenditori, giornalisti africani.