Tutti noi conosciamo lo sfruttamento dietro all’immigrazione. Per pochi euro, molti immigranti lavorano per ore e ore in condizioni pressoché disumane. A Roma, 8 giovani africani che hanno lavorato presso fattorie di produzione casereccia, hanno dato vita al progetto Barikama (resilienza in lingua Bambara). Provengono dal Mali, Senegal, Gambia, Benin, e Guinea e producono Yogurt al 100% biologico, che consegnano in tutta la città in bicicletta.
Il progetto parte dal maliano Suleiman Diara, che aveva già una conoscenza di base sui processi di fermentazione naturale del latte. Ma qui visto le temperature fredde che in Africa non ci sono, Diara applica il consiglio di una signora di usare i fermenti lattici. Da lì partecipano ad un contest nel 2012 che vincono aggiudicandosi 20 mila euro da finanziare nella loro attività. Questo progetto che promuove le potenzialità dei giovani migranti, è una bandiera che dimostra che l’immigrazione non è una brutta bestia.
La resilienza e la voglia di mettersi in gioco è una delle caratteristiche che accomunano molti stranieri, che nonostante le difficoltà della vita da immigrati, riescono a farcela e mettere in piedi iniziative importanti come questa. Il progetto Barikama non si fermerà solo in Italia, anzi Diara prevede di esportarlo in Africa e creare posti di lavoro.