Questa è la storia di Mina la voilée, la rapper con il velo. Mina è una giovane ragazza senegalese di religione musulmana che porta il velo da quando è bambina e la sua passione è la musica, anzi il rap.
Ho sempre voluto fare la musicista ma sono sempre stata ostacolata dal fatto di essere una donna, musulmana e che indossa il velo. Porto il velo da quando sono bambina, perché dovrei toglierlo per la musica? Invece di mettere delle parrucche o di rasarmi la testa o mettere i berretti, io ho scelto il velo come il mio simbolo. Quando sono Mina, non sono né cristiana, né musulmana e nemmeno un’animista. Sono solo una musicista.
Grazie al rap, che è il genere che le ha colpito di più è riuscita a sdoganare l’immaginario collettivo. Nonostante le tante critiche, le persone che la insultano, che le dicono di essere l’incarnazione di satana definendo il suo scopo quello di rovinare la religione, Mina ha anche persone che la incoraggiano. Persone come suo padre che è riuscito a capire che la musica è la sua vita.
Le persone che mi insultano anche su internet, non hanno capito il messaggio che io voglio far passare. Vengo da una famiglia in cui le figlie femmine non possono uscire dopo le 19, ma io sto fuori casa anche settimane intere per concerti e serate.
Mina non è solo una musicista, è anche un’attivista che si batte per i diritti delle donne e le pari opportunità. Lei parla apertamente dei tabù come il matrimonio precoce, la mutilazione genitale femminile, le violenze sessuali e tanti altri perché sono una realtà sempre in aumento nel suo paese.
Il fatto di essere una rapper con il velo inspira molti giovani, sopratutto le ragazze velate. A volte ricevo dei messaggi in cui dicono che è grazie a me che vanno ai concerti, cosa che generalmente le ragazze non fanno per l’idea del mal costume che pervade la società e vedo sempre più ragazze venire ai concerti, divertirsi e non preoccuparsi di essere velate o meno.