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FARAFINA'S VOICE

"La cultura non fa le persone. Sono le persone a fare la cultura. Il razzismo non dovrebbe esistere, però non vinci un biscotto se lo combatti" - Chimamanda Ngozie Adichie

Sono una donna proveniente dai campi di cotone del sud. Sono stata promossa lavandaia e poi, sono stata promossa cuoca. E da lì, mi sono promossa da sola nel mondo degli affari ideando e creando prodotti per capelli

Primo prodotto di Madam C.J. Walker

Quella che sto per raccontarvi è la storia della prima donna afroamericana a diventare milionaria. È da tempo che volevo parlarvene perché l’ho scoperta durante la stesura della mia tesi, ma ammetto di essere stata sconfitta dalla dimenticanza. Ma meno male che sono una fan sfegatata di Netflix, e che ieri, mentre guardavo un po’ i film in arrivo, mi sono imbattuta nel trailer di Self made: inspired by the Life of Madam C.J. Walker.

Nata da genitori schiavi, Owen e Minerva Breedlove, Sarah è la prima figlia della coppia ad essere nata libera dopo il proclama di liberazione di Abramo Lincoln emesso il primo gennaio 1863. Dopo la morte dei suoi genitori, la piccola Sarah si trasferisce da sua sorella e suo cognato. Per sfuggire ai vari maltrattamenti di quest’ultimo, all’età di 14 anni, sposa Moses Mc Williams, un operaio del Mississippi che muore nel 1887, lasciandola da sola con una bambina di due anni, Leila (diventata A’Leila Walker). Si trasferisce a Saint Louis nel Missouri, dove lavora come lavandaia per badare a Leila e segue corsi serali. Inizia a frequentare la chiesa metodista St. Paul dove incontra la borghesia nera (medici, avvocati e uomini di affari). Vuole sentirsi rispettata nell’ambiente quindi, accetta i corteggiamenti di John Davis e lo sposa nel 1894. Lo svergognato la tradisce in modo flagrante, ma le dà una stabilità sociale.

Come molte donne nere di quel periodo, Sarah inizia a perdere i capelli per via dello stress e dei prodotti aggressivi. Da quel suo problema, nasce il suo impero.

Madam C.J. Walker alla guida di una delle sue auto

Nel contesto della supremazia bianca e dei criteri di bellezza incarnati dalle donne bianche, le donne nere volevano tutte avere i capelli “giusti” ovvero i capelli lisci. Il capello liscio percepito come bello all’epoca era simbolo di alta classe sociale. Applicavano qualsiasi tipo di creme liscianti e prodotti corrosivi al sodio che le distruggeva il cuoio capelluto facendole perdere i capelli. La malnutrizione che colpiva il popolo afroamericano gli faceva perdere i capelli e quindi era un disastro e una vergogna per una donna nera vedere i propri capelli cadere perché ciò era simbolo di povertà e di bruttezza. La Breedlove provò tanti prodotti già presenti sul mercato senza risolvere il suo problema. Sviluppò quindi uno shampoo e una pomata a base di zolfo per mantenere sano il suo cuoio e favorire la crescita dei capelli. Incontrò l’afro americana Annie Malone, imprenditrice nel settore, che la assunse come venditrice dei suoi prodotti. A fianco della Malone, imparò i fondamenti del marketing ed è quando incontrò il pubblicista Charles Joseph Walker (che diventerà suo marito) che decise di lanciarsi nella sua impresa. Nacque così la Madam C.J. Walker Manufacturing Company con il suo prodotto di punta: il Wonderful Hair grower. La oramai Madam C.J. Walker utilizzò le sue relazioni in chiesa per far conoscere il suo prodotto. Girò per tutto lo stato con suo marito e sua figlia per promuoverlo e insegnare alle donne nere come curare il proprio capello. Aprì delle scuole per formare le sue venditrici e costruisse una fabbrica di produzione a Indianapolis. Assunse 3000 persone nere, la maggior parte femminile, con stipendi di 15 dollari giornalieri (molto buono all’epoca).

La Villa Lewaro di Madam C.J. Waker

Non sono solo soddisfatta di essere ricca poiché mi sforzo a dare lavoro a centinaia di donne della mia razza. Vorrei dire a tutte le donne negre qui presenti: non sedetevi ad aspettare che le opportunità si presentino a voi, alzatevi e andatele a cercare.

Sarah Walker si fece costruire dal primo architetto afroamericano, Vertner Tandy, in uno dei quartieri più lussuosi di New York, una villa di 250 mila dollari. Indossava i vestiti più belli e guidava le macchine più costose per dimostrare ai neri che anche loro potevano farcela.

Nel 1993, è stata inserita nella National Women’s Hall of Fame. Il 28 gennaio 1998, viene emesso un francobollo da 32 cent della serie Black Heritage in suo onore. Nel 2002, viene inserita nella lista dei 100 afroamericani più importanti della storia.

Vi consiglio vivamente la visione della miniserie ispirata alla sua vita. Sarà disponibile già dal 20 marzo 2020 su Netflix e ad interpretare Sarah Breedlove, c’è la premiata Oscar Octavia Spencer.

Di Andress Kouakou

Dottoressa in Mediazione linguistica e in Giornalismo e cultura editoriale, Andress Kouakou è nata in Costa d'Avorio dove ha trascorso una parte della sua adolescenza. Si è poi trasferita in Italia, all'età di 14 anni tramite ricongiungimento famigliare, dove ha proseguito la sua formazione scolastica. Prima di abbracciare il sogno delle parole, aveva scelto l'ambito meccanico nel quale ha conseguito il diploma. Un perito meccanico che sceglie le lingue, possiamo dire che la sua è una vera e propria riconversione ;) Ha così concluso il suo percorso universitario con un tirocinio a Parigi in una web radio dove ha acquisito competenze orali e tecniche.

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