Quando imboccherò la strada della felicità allora saprò che finalmente sono cresciuto, che ormai ho vent’anni
Questa è l’illusione del piccolo Michel, un bambino che negli anni Settanta vive tra le strade del quartiere Trois-Cents a Pointe-Noire. Attraverso la sua figura rivediamo i tratti dell’autore che attraverso la voce fresca e ingenua di un ragazzino, racconta con semplicità la sua vita quotidiana, condita dai complicati discorsi degli adulti, dalle ragazzate con i compagni di scuola e dalla cotta per Caroline. Brutali vicende politiche, africane e non solo, arrivano in famiglia grazie a un notiziario americano in lingua francese. Le riflessioni, sollecitate dal padre Roger, su questi avvenimenti storici, la personalità di mamma Pauline e le bizzarre gesta dei grandi aiutano Michel a mettere insieme l’immagine dell’uomo che vorrà essere in futuro, quando avrà un lavoro, una moglie, due figli, una macchina rossa a cinque posti e un cane bianco. Ma tutto si compirà solo quando avrà vent’anni.
Con Mabanckou ci si commuove e ci si ride, perchè riesce a regalarci il ritratto di un’Africa dell’infanzia passata e forse perduta, fatta di un’ingenuità che ormai non ci apartiene più. Questo romanzo merita davvero di essere letto.