Mabanckou torna a raccontarci del suo paese Congo-Brazzaville tra contraddizioni e nostalgia. Attraverso un testo autobiografico e storico allo stesso tempo romanzo, ci racconta del piccolo Michel di Domani avrò vent’anni è diventato un ragazzo sognatore e un poco svagato, la sua mamma Pauline forte e impavida continua a vendere le banane e suo padre Roger è sempre attaccato alla radio. Il presidente Marien Ngouabi, capo della rivoluzione socialista è appena stato assassinato e la gente segue con apprensione il susseguirsi degli eventi. Ci troviamo nella Pointe-Noire di fine anni 70 dove l’universo famigliare si allarga rapidamente fino a diventare un affresco del colonialismo, della decolonizzazione e dei vecchi vicoli ciechi del continente africano, di cui il Congo è metafora.
Il racconto si svolge in tre giorni, i tre giorni cruciali della storia politica del Congo. Ma sono anche i tre giorni in cui la vita di Michel cambierà radicalmente.