Scritto in un epoca in cui molti europei andavano in Africa solo per il piacere di cacciare e sul grande schermo hollywoodiano venivano celebrati come eroi, Le radici del cielo si è presentato come un romanzo controcorrente.
Siamo nell’Africa equatoriale francese dei primi anni 50, precisamente nello stato del Ciad a Fort-Lamy. Il polo attrattivo qui è l’hotel del Ciadien, con il suo bar e la sua pista da ballo, meta di attrazione per avventurieri solitari. Qui sono riuniti diversi personaggi: ex militari, politici, mercenari, missionari, uomini d’affari e tanto altro; tutti l’incarnazione delle varie contraddizioni del genere umano raccolti in Africa. Tra questi c’è Mina, la barista tedesca con un passato da prostituta da dimenticare.
La quotidianità dei frequentatori del dancing bar cambia improvvisamente poiché si trovano ad essere testimoni delle favolose avventure di un uomo: Morel. Un idealista folle francese che lotta contro le intolleranze, il razzismo, i nazionalismi e tutte le malefatte dei politici in nome della salvaguardia della natura africana, in particolare degli elefanti. La sua storia corre più veloce della luce e risuona in tutto il mondo e se da un lato fa sognare e commuovere molti, dall’altro fa infuriare tanti altri. L’idealismo di Morel non solo sconcerta i depravatori europei, ma anche i nativi locali che ignoranti sul perché un uomo combattesse per la natura, lo reputano dannoso per il progetto dell’unità d’Africa, per la sua corsa alla modernizzazione e all’occidentalizzazione. Ma a chi lo prende per un folle, Morel risponde:
Ti ricordi quel rettile preistorico che abbandonò il fango e andò a vivere all’aria aperta, iniziando a respirare. Era senza polmoni, aspettava che questi gli si formassero. Era matto anche lui. Completamente suonato. Per questo ci provò. E’ il nostro antenato, non saremmo quel che siamo senza di lui. E anche noi dobbiamo provare, perché questo è il progresso. E a forza di provare forse spunteranno anche a noi gli organi necessari, per esempio l’ organo della dignità o quello della fratellanza
Scritto nel 1956, Le radici del cielo è il primo romanzo ecologico della storia.