James Frederick Seton Barnor sta al Ghana e al fotogiornalismo come Ousmane Sembène sta al Senegal e al cinema africano. Due uomini che hanno lasciato la loro impronta nella storia dell’arte figurativa africana. Oggi vi porto a conoscere James Barnor.
Nato il 6 giugno 1929 ad Accra, James è un fotografo ghanese immigrato a Londra negli anni 90, dove tutt’ora risiede.
Quando sono arrivato in Inghilterra c’erano i Beatles… erano gli anni ’60 e stavano accadendo molte cose, per cui mi sono definito ‘il fortunato Jim”.
James Barnor è considerato un emblema perché con la sua arte rappresentato la transizione dagli anni 50 agli anni 60 delle due nazioni in cui ha vissuto: il Ghana (ex Costa d’oro) che va verso la sua indipendenza dalla Gran Bretagna e Londra che inizia a diventare una metropoli multiculturale.
Il suo primo incontro con la macchina fotografica avviene all’età di 17 anni, quando riceve in dono una kodak Brownie 127 di plastica dal preside della sua scuola. Visto che alcuni membri della sua famiglia lavoravano in questo settore, decise di lavorarci pure lui, anche se il suo sogno era un altro.
La fotografia era nella mia famiglia. I miei due zii erano fotografi. Mio cugino era un fotografo e ho scoperto più tardi, quando sono entrato in essa, che un altro cugino era anche un fotografo. Io ho sempre voluto fare il poliziotto, quindi ho fatto domanda per diventare un fotografo della polizia e sono stato accettato. Prima che potessi iniziare la mia formazione mio zio mi diede dato la macchina fotografica che usava.
Finito l’apprendistato James da freelance apre uno studio improvvisato, la FS James Barnor’s Quick Photo Service.
Nonostante l’inizio non promettente, James riesce a farsi conoscere e arriva a fotografare tante celebrità: Kwame Nkrumah (futuro primo presidente del Ghana), JB Danquah (un politico panafricano), Sir Charles Arden-Clarke (ultimo governatore britannico di la Gold Coast), la duchessa del Kent e l’allora vicepresidente americano Richard Nixon (quando partecipò alla cerimonia di indipendenza del Ghana nel marzo 1957) e i campioni di boxe Mohammed Alì e Roy Ankrah.
Come freelance, Barnor diventa anche il primo fotografo impiegato dal giornale Graphic, quotidiano creato nel 1950 da Cecil Re, giornalista del quotidiano di Londra Specchio.
Nel 1959 si trasferisce a Londra per affinare le sue conoscenze. Qui oltre a frequentare corsi serali, fa molti lavori part time per mantenersi; tra questi c’era la Color Processing Laboratories Ltd (Edenbridge, Kent). Dal Ghana Cocoa Marketing Board riceve una borsa di studio per studiare a tempo pieno presso Medway College of Art di Rochester (Kent) dove si diplomandosi nel 1961. Finito gli studi decide di rimanere nel Regno Unito per continuare il suo lavoro di fotografo e tecnico.
Come succede a molti artisti, l’arte di James non era molto conosciuta dal pubblico dei suoi tempi anche se i suoi lavori abbracciano 6 decenni. È dal 2007 che finalmente le sue fotografie incontrano i loro pubblico. Il suo lavoro è stato riscoperto durante la stagione giubilare “Ghana at 50” dalla curatrice Nana Oforiatta-Ayim, che ha organizzato la prima mostra delle sue fotografie al Black Cultural Archives (BCA).
L’ apprezzamento per il suo lavoro di ritrattista in studio, fotoreporter e fotografo di stile di vita nero aumenta ulteriormente dal 2010 quando viene allestita a Rivington Place (Londra) una grande mostra retrospettiva personale delle sue fotografie, Ever Young: James Barnor, poi riproposta negli Stati Uniti e in Sud Africa.
Le sue fotografie sono state raccolte dall’agenzia no-profit Autograph ABP durante un progetto finanziato dall’Heritage Lottery Fund e nel 2011 sono entrate a far parte del nuovo Archive and Research Center for Culturally Diverse Photography.