Rafiki (amico in Swahili), primo film keniota a debuttare al festival di Cannes, è stato bandito in Kenya a causa della trama: amore tra due giovani donne. Il Kenya Film Classification Board (KFCB) ha dichiarato durante un’intervista ai media locali, che il film “cerca di legittimare l’amore lesbico”.
La stessa agenzia ha messo in guardia: in Kenya, dove l’omosessualita è punibile con 14 anni di reclusione, chiunque venga trovato in possesso del film sarà condannato.
Il regista del film Wanuri Kahiu, nell’intervista rilasciata alla BBC, ha espresso le sue speranze riguardanti al fatto che il KFCB non abolisca il film perché il pubblico keniota è abbastanza maturo per affrontare questo genere di argomento. “Credo che abolire il film non permetta al pubblico keniota di discutere del tema e non permetta agli adulti di decidere con la propria testa cosa sia giusto o sbagliato”.
Il film, che sarà proiettato a Cannes il prossimo mese, è l’adattamento del racconto vincitore del Premio Caine del 2007, Jambula Tree, della scrittrice ugandese Monica Arac Nyeko. È la storia di due amiche Kena e Ziki, figlie di politici che si innamorano nonostante le famiglie siano politicamente opposte, e contrarie all’omosessualità.
La censura è stata duramente criticata dai fan del film e dalla Kenya’s National Gay and Lesbian Human Rights Commission (NGLHRC) sui social media. La commissione ha usato l’hashtag #KFCBbansLesbianFilm in un tweet per annunciare l’interdizione, scatenando a sua volta le critiche degli omofobi.
Rafiki non è l’unico film bandito dalla KFCB, infatti a precederlo ci sono anche diversi programmi americani per ragazzi, come la Legenda di Korra e Hey Arnold. Il motivo era che questi cartoni animati, oltre a deviare la giusta crescita dei ragazzi, avevano dei contenuti omosessuali.
Anche nel 2014 è stato censurato il film vincitore dell’oscar Wolf of Wall Street, per “le scene estreme di nudo, sesso, edonismo e maledizioni”. Ancora nel 2016 la KFCB ha costretto la Coca-Cola a rimuovere una scena di bacio dal suo spot pubblicitario perché “violava i valori della famiglia”.
Niamke N. Lynda
RAFIKI, il primo film keniota a debuttare a Cannes viene bandito nella nazione
