L’Uganda si rende protagonista di un’altra legge a dir poco bizzara: la tassa sui social media per impedire i gossip.
Il parlamento ha approvato una legge molto criticata, che pone una tassa giornaliera di 200 scellini ugandesi, circa 0,05 euro sull’uso delle piattaforme social Facebook, tweeter, instagram, viber e Whatsapp. Il motivo alla base di questa legge, a detta del presidente Yoweri Museveni è quello di cambiare le abitudini dei cittadini perché i social media danno spazio ai pettegolezzi. Questa legge che entrerà in vigore il 1 luglio 2018, è fortemente sostenuta dall’ex Ministro delle finanze David Bahati, che ha detto in parlamento che questa tassa contribuirà insieme all’aumento delle tasse in generale, a ridurre il debito pubblico. L’attuale ministro delle Finanze, Matia Kasaija, ha invece dichiarato all’agenzia Reuters che il governo è in cerca di fondi da investire nell’elettrificazione del paese e per migliorare la sicurezza.
Contrari sono gli attivisti per i diritti umani, i quali dicono che squesto non sia altro che un altro tentativo di limitare la libertà di espressione.
Ora, Con questa misura il governo sta lottando affinché tutte le sim card siano propriamente registrate visto che dei 23.6 milioni di possessori di cellulare solo 17 milioni accedono ad internet (dato riportato da Reuters).
Meno chiaro è invece la questione di come le autorità riusciranno ad identificare chi accede ai social, ma una cosa è certa: i media sono diventati uno strumento politico forte in Uganda.
Niamke N. Lynda