La notte scorsa, tra le ore 22 e 23, in prossimità della residenza universitaria di San Pancrazio, uno studente togolese è stato minacciato con un’arma da fuoco, da uno sconosciuto.
T.E. in Italia da tre anni, è iscritto alla facoltà di lingue dell’Università di Parma e risiede in uno degli studentati universitari. Ieri, era uscito per gettare il vetro nel bidone della raccolta differenziata, quando è stato accostato da un uomo bianco. “Perché mi guardi così?” sono le parole che rivolge a T.E. prima di tirare fuori da dietro la schiena una pistola e puntarla verso lo studente. Il giovane togolese agisce con prontezza e scappa verso lo studentato. Fortunatamente incontra una studentessa che stava uscendo ed è lei che gli sblocca il portone. Entra, sale in camera sua e chiama i carabinieri. Tutto scosso, va dal suo amico e connazionale a cui poi spiega la situazione. Lui gli chiede se ha avvisato la portineria, T.E. risponde con la negativa e vanno insieme dalla portinaia che richiama di nuovo i carabinieri. All’arrivo delle forze dell’ordine, la vittima viene interrogata. Non è in grado di redigere l’identikit del suo aggressore perché c’era buio, ma emerge che l’aggressore era di bassa statura e di età compresa tra i venticinque e i ventotto anni. Lo studentato non avendo telecamere dal lato dove lo studente è stato minacciato, non è stato possibile avere una prova registrata. Dopo le domande, i carabinieri si recano sul luogo dell’aggressione per raccogliere qualche prova, ma non è stato trovato niente. T.E. sporge denuncia e gli viene consigliato di non uscire in questi giorni.
Andress Kouakou
Sincèrement, il faudra que l’Italie révise sa politique de protection des étrangers car avec l’assassinat de nos frères noirs dans le pays, ça craint vraiment et ce phénomène de racisme doit cesser.
“Nul ne choisit sa peau à la naissance, nous sommes quand-même fiers de la nôtre aussi noire qu’elle soit”.