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FARAFINA'S VOICE

"La cultura non fa le persone. Sono le persone a fare la cultura. Il razzismo non dovrebbe esistere, però non vinci un biscotto se lo combatti" - Chimamanda Ngozie Adichie

Africa. Un nome, una storia

Il giornalista polacco R. Kapuscinski, scrisse a conclusione di un suo reportage dall’Africa intitolato Ebano : “L’Africa è un continente troppo grande per poterlo descrivere. È un oceano, un pianeta a sé stante, un cosmo vario e ricchissimo. È solo per semplificare e per pura comodità che lo chiamiamo Africa. A parte la sua denominazione geografica, in realtà l’Africa non esiste”.
imagesParole shoccanti che mi hanno fatto riflettere sulla loro veridicità. Pensando per esempio all’Europa, si distinguono perfettamente gli spagnoli dagli italiani così come dai tedeschi o dai francesi. Ma quando gli europei vedono un nero, pensano automaticamente “africano” senza rendersi conto che l’Africa è un continente come l’Europa con tanti stati, tante lingue, culture, etnie e tradizioni diverse. Ecco perché secondo il giornalista Kapuscinski l’Africa in sé non esiste. Non esiste in quanto non è possible tracciare l’unitarietà delle culture africane. Allora sorge un dubbio: che l’Africa sia stata una costruzione unitaria come l’Europa? E se fosse così, come ci si è arrivati?
Da quando il nome Africa non esisteva ancora, per riferirsi alle regioni di questo territorio si usavano termini come Kathiopa, l’Etiopia nera, la terra di Cham, di Coush, di Sheba e di Alkebulan. Secondo lo storico Ibn Khaldoun, queste terre hanno ricevuto il nome di Ifriqiya in seguito all’invasione di un re arabo dello Yemen che si chiamava Ifriqos bin Qais bin Saifi. Questo re conquistò le terre del nord (l’area magrebina) e da allora queste terre vennero battezzate con la contrazione del nome del re Ifriqya.
Detailed African flags and map
Gli europei ci chiamano con il termine africani, che deriva dal termine Ifriqiya, nome di una tribù berbera che all’epoca dei romani viveva a Cartagine, una regione tra la attuale Tunisia e l’Algeria orientale. I romani utilizzavano il nome Africa-terra, terra degli afri o afer. Afer può anche essere collegato alla parola fenicia Afar, che significa polvere. Gli arabi invece ci chiamavano con il termine sudanese che significa neri e chiamano il continente AlKabulan, colui che sa ricevere. I greci ci hanno chiamati con il termine etiope che significa volto bruciato e Libia il continente. Gli ebrei invece, ci chiamavano Koushim e il nostro continente Kush. Una teoria interessante è quella di uno storico che connette il nome alle condizioni climatiche. Il nome secondo questa teoria, deriva dalla parola greca aphrike che significa “la terra libera dal freddo e dall’orrore”. Su questa linea si muovono altre teorie secondo cui la parola Africa è la variazione del termine romano aprica che significa soleggiato o dalla parola fenicia afar che significa polvere. Un capitolo della Genesi invece, citando i tre continenti conosciuti nell’antichità, dice che il vecchio nome del nostro continente era Kam, abbreviazione di KaMa.
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La radice del termine KaMa è presente nella lingua di molti popoli del centr’Africa e l’Africa dell’ovest. Questa parola ancestrale in tutte le nuance di significato, rimandano al colore della nostra pelle:

  • KaMa, nero in copto (lingua afro-asiatica discendente della lingua egizia)
  • Ikama, annerito in Mbochi (dialetto congolese delle regioni settentrionale della repubblica democratica del Congo),
  • Kami bruciato in Bambara (la lingua mandingo parlata in Mali),
  • Kémi, bruciato in Mandjakou,
  • Kem, bruciato in Wolof (senegal)
  • Kim, bruciato in Mossi (Burkina Faso)
  • keMpou, nero in Va (antenato delle lingue mandingo parlate nell’Africa occidentale).
  • KéMatou, completamente bruciato in Mandjakou, che si avvicina molto al termine egiziano KaMtou, nero.

Ma il termine KaMa è veramente originario del nostro continente? Esistono delle fonti africane sul nome del continente? To be continued …

Niamke N. Lynda
 

Di Lynda Niamke

Dottoressa in Lingue e culture per l’editoria e in Giornalismo e cultura editoriale. Nata in Costa d'Avorio trasferitasi in Italia all'età di 8 anni, vi ha seguito tutta la sua formazione scolastica. L' amore per l'Africa, la port a fare un'esperienza in Ghana, dove perfeziona quelle che sono le sue conoscenze e competenze orali e tecniche nell'ambito del giornalismo.

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