La televisione è uno dei medium sociali più importanti del mondo per la sua capacità di disseminare informazioni e fornire intrattenimento all’audience senza che questo faccia uno sforzo intellettuale. La Tv, come viene comunemente chiamata, è diventata uno dei doni dell’ingegneria elettronica più importante, che ha incollato sui suoi schermi l’attenzione di molte famiglie del mondo, dal primo giorno della sua diffusione.
Mentre la storia dell’avvento della televisione in altre parti del mondo è più che conosciuta (1936 in Europa, 1939 in nord America), di quella dell’Africa nera non si sa pressoché niente. Armata di curiosità ho scoperto che il primo segnale di trasmissione televisiva venne lanciato il sabato 31 ottobre 1959, dalla Western Nigeria Television service. Ebbene si, la Nigeria è stata la prima nazione ad introdurre la televisione in Africa!
Inizialmente era stato concepito e promosso come mezzo per educare il popolo sullo sviluppo e sul mondo, ma di fatto è servito come mezzo di comunicazione dell’opposizione governativa. I governi regionali del nord, dell’est Nigeria e il governo federale a Lagos, seguirono a ruota l’iniziativa della Nigeria dell’ovest e crearono le loro stazioni televisive nei primi anni ’60. Tutte queste quattro stazioni erano mezzi politici a servizio degli obbiettivi dei vari governi. Tutte le stazioni televisive da lì installate seguirono la stessa prassi politica e regionale. Nel 1973 sull’onda della divisione dello stato della Nigeria in 19 regioni, il boom della concorrenza sul petrolio ha portato alla moltiplicazione delle stazioni televisive. Tutti volevano un emittente attraverso il quale avere una presa diretta sulla popolazione. Da qui si iniziò a prendere coscienza delle potenzialità della Tv a livello nazionale. Tre anni dopo venne instaurata la National Television Authority (NTA) con il compito di gestire e coordinare la copertura mediatica su tutta la nazione. Così come i regionalismi giocarono un ruolo fondamentale nella diffusione della propaganda politica, lo stesso fecero poi i programmi educativi per le scuole e le università, grazie all’assistenza dell’UNESCO.
Dopo la Nigeria, la TV arriva in Costa D’avorio nel 1962, poi seguono nel 1963 Gabon, Uganda, Burkina Faso, nel 1964 Etiopia, nel 1965 Ghana, Senegal … fino a quando venne conquistato l’intero continente.
Mentre la proliferazione della televisione avveniva senza apparenti intoppi, questa venne bandita in Sudafrica fino al 1976. E’ schioccante sapere che lo stato, che era considerato il più economicamente sviluppato tra gli stati africani, sia stato tra i penultimi ad introdurre la TV. Il motivo alla base era che il regime dei bianchi vedeva la televisione come una minaccia al controllo statale, un pericolo per gli afrikaner equiparabile ad una bomba atomica. Ci sarebbe stata la necessità di importare film che avrebbero mostrato una mescolanza delle “razze” e le pubblicità avrebbero minato il destino degli africani neri. Così veniva spiegato il motivo della censura sulla Tv dal primo ministro Hendrick Verwoerd (colui che aveva teorizzato lo sviluppo separato delle comunità). la televisione era vista come un mezzo che avrebbe disseminato comunismo e immoralità.
la situazione cambiò quando le proteste cominciarono a farsi numerose tra la popolazione nera e anche bianca. Il colpo di grazia fu dato dal fatto che il film su Neil Amstrong venne visto anche nella vicina Zimbabwe e finalmente nel 1971 la South African Broadcasting Corporation (SABC) introdusse la televisione lanciando i primi programmi in alcune città, fino a coprire tutta la nazione nel 1976.
Se il Sudafrica è stato tra i penultimi ad introdurre la Tv, è stato il secondo ad aver introdotto i colori.
Niamke N. Lynda
