Macerata, Firenze, Caserta, Napoli, Forlì, Vicenza, Palermo. Queste sono le città in cui più di sette persone, negli ultimi 45 giorni, sono state vittime di violenza a sfondo razzista e questo non è tutto. Il clima di odio che pervade la società italiana nei confronti gli immigrati di pelle nera, è a dir poco sconcertante.
Landry ha 27 anni, viene dal Camerun ed è in Italia con regolare permesso di soggiorno grazie ai servizi umanitari resi alla città di Sarno e non solo, è anche un calciatore della squadra locale che milita in prima categoria. Un gruppo di ragazzi lo ha aggredito alle spalle con una spranga mentre tornava nel suo centro di accoglienza. 9 giugno 2018.
Una bimba rom di 13 mesi viene colpita al torace da un piombino sparato da un ex dipendente del Senato. Questo era affacciato al balcone perché voleva provare l’arma che aveva modificato per potenziarla. L’episodio ha innescato una reazione del Quirinale, con il presidente Mattarella che, nel corso della cerimonia del Ventaglio, ha detto «l’Italia non può somigliare a un Far West dove un tale compra un fucile e spara dal balcone ferendo una bambina di un anno, rovinandone la salute e il futuro».
Roma, 26 luglio 2018
Un uomo spara dal terrazzo di casa sua con una carabina ad un operaio capoverdiano di Isola Vicentina, dipendente di una ditta di impianti elettrici, mentre stava lavorando su un ponteggio. “Miravo ad un piccione”, ha spiegato l’uomo indagato per aggressione ad arma da fuoco. 27 luglio 2018.
Un giovane senegalese di 19 anni, ospite di una comunità siciliana, è stato picchiato davanti ad un bar da un gruppetto di ragazzi che prima lo offende dicendogli “Vai via sporco negro”. Poi segue una raffica di calci e pugni. Partinico, 28 luglio 2018.
Daisy Osakeu ha 22 anni e fa parte della nazionale italiana di atletica leggera; è un’italiana nata a Torino da genitori nigeriani. Mentre tornava a casa, è stata aggredita da un gruppo di uomini per il colore della sua pelle e ora probabilmente dovrà saltare i campionati europei di Berlino, sabato. 29 luglio 2018.
Quale immagine dell’Italia verrà descritta nei libri di storia su cui le generazioni future studieranno? Un’Italia razzista? Un’Italia ignorante? Un’Italia discriminante colma di odio verso il diverso? Un’Italia in cui è facile puntare e sparare al primo che passa? Un’Italia della caccia allo straniero, tutto favorito da una politica del “tutti a casa loro?” Avere delle origini africane non significa non essere a casa propria in un altro continente, oltre che l’Africa. Alcuni dei ragazzi nati qui non sanno parlare nessun’altra lingua se non l’italiano. Non conoscono nessun’altra cultura se non quella italiana. Cosa farebbero se andassero nei paesi dei loro genitori? Sarebbero persi più che mai. Nero non è sempre uguale a Africano. Ora il Nero è anche Europeo e bisogna solo accettarlo.
Fermiamo questo clima di odio, Fermiamolo tutti insieme imparando ad essere un Noi collettivo e non “noi senza voi”. In fondo siamo tutti stranieri immigrati, particolarmente voi cari italiani. Lo siete stati più di tutti. Prima all’interno del vostro stesso paese e poi fuori.
Oggi viviamo in un mondo in qui il primato del colore della pelle non vale più niente. Basta con l’ignoranza e guardatevi attorno.
Niamke N. Lynda, Andress Kouakou