Una mattina, non lontano da Ostia, fermo ad un semaforo c’è Emiliano, un ragazzo di famiglia benestante ossessionato dagli immigrati, che si confronterà con l’amore. Al di fuori del suo contesto culturale e sociale esiste Africa, una bellissima ragazza che darà una svolta alla sua vita. Lontano dalla realtà, le sue ossessioni contro l’invasione immigratoria lo spingeranno ad incontrare l’altro, il diverso. Africa è l’unica con la quale Emiliano potrà salvare se stesso e i suoi rapporti sociali e farsi perdonare.
Questo è AFRICA, un progetto cinematografico di Cyril D. D. Nzeugang, Gaston Biwolé e La Zona produzione, “Una storia straordinaria che parla del rapporto tra l’occidente e il continente africano” (Gaston Biwolé).
Dietro al progetto AFRICA c’è un gruppo di giovani artisti professionisti di origini africane, omonimo del progetto, residente in Italia (Roma) da diversi anni, che ha sentito la necessità di raccontare attraverso il potere dell’arte, un tema di cui oggi più che mai se ne sente la necessità: la convivenza pacifica nella società italiana tra immigrati e autoctoni. In un momento così delicato, in cui la pace e la fratellanza sono messe a dura prova, questi ragazzi hanno deciso di parlare del tema dello scambio interculturale in un cortometraggio che verrà girato a fine novembre e che poi diventerà un film a tutti gli effetti nel 2019.
“Consapevoli del fatto che il pregiudizio è una delle principali barriere mentali da abbattere per conoscere il diverso, abbiamo pensato di raccontare una fiaba moderna, una metafora capace di mettere in risalto i rapporti tra il nord e il sud del mondo. L’obiettivo del progetto AFRICA è quello di portare il pubblico ad interrogarsi e a riflettere sul modo di interagire con il proprio simile.”
Africa non è il primo progetto sociale e cinematografico a cui questi artisti hanno lavorato. Alle spalle hanno tanti altri lungometraggi come GO HOME- a casa loro, un horror allegorico scritto da Emiliano Rubbi e diretto da Luana Gualano che è metafora di una società chiusa, spaventata e aggressiva nei confronti dei migrati, dei profughi e in generale del diverso. Girato nel 2017, ora è diventato un film e sarà alla Festa del cinema di Roma, che si terra tra il 18 e 28 ottobre; HELL INSIDE, che affronta il tema dell’azzardopatia sotto il profilo etico e sociale, raccontando due storie di persone lontane, ma allo stesso tempo vicine: un benestante bianco, padre di famiglia e un immigrato nero musulmano, agente di sicurezza.
Questi sono progetti che meritano l’attenzione di tutti, bianchi e neri perché al cuore di tutto c’è un grido di speranza che arriva, proprio da quelli che sono il capro espiatorio della xenofobia. “L’obiettivo di questi lungometraggi è quello di suggerire una possibile via d’uscita dal pantano attuale in cui si trova la nostra umanità.” (Amadou Berte)
Niamke N. Lynda
[…] via Italia-Africa, un amore al di là della razza […]
L’ha ribloggato su CyrilNzeugang-Écrivainnoire ha commentato:
Un film a suivre de près .
“Africa” The love movie above community !
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[…] figura dell’immigrato, del diverso. Al suo attivo ha anche un altro lungometraggio “Africa“, film di Gaston Biwolé che abbraccia sempre il tema del multiculturalismo declinando […]