Circa 50 anni fa, esattamente nell’aprile del 1966, il presidente poeta Léopold Sédar Senghor salì le scale dell’assemblea nazionale a Dakar per dichiarare il suo paese capitale temporanea della Civilizzazione nera, in occasione del festival mondiale dell’arte nera.
Il 6 dicembre 2018 il presidente senegalese Macky ha inaugurato il primo museo mondiale sulla storia della Civilizzazione nera, nella capitale della nazione.
Proprio come lo scrittore martinicano Aimé Césaire, Senghor era una potenza creativa dietro alla filosofia della Negritudine. Filosofia che opponeva l’ingiunzione della cultura dei francesi sulle colonie in Africa e nei Caraibi e che propone una nuova visione dell’Africa post coloniale, in cui l’arte e la cultura sono il cuore dello sviluppo. Fondamentale a questo obbiettivo doveva esserci un museo situato in Senegal che presentasse l’esperienza passata e presente dei neri ovunque nel mondo. Ma la realtà economica e politica del paese hanno avuto il sopravvento: lo stato non era stato in grado di finanziare il progetto e l’ingente investimento in arte e cultura. Dopo Senghor molti governi e presidenti si sono succeduti, ma il sogno è rimasto. Adesso, dopo 52 anni, la visione panafricana di preservazione della Negritudine, si è realizzata.
Il museo, che non è commemorativo ma piuttosto un laboratorio creativo con lo scopo di definire il senso di identità del continente, segue l’onda delle richieste dal Senegal e da altri stati africani, di restituzione delle opere artistiche prese dai francesi durante l’era coloniale.
Questo museo è un enorme passo avanti per il Senegal e le comunità africane, unico nel suo genere in tutto il mondo. Con i suoi 14,000 metri quadrati di spazio e capienza di 18,000 opere artistiche, il museo è il degno competitore del museo di Storia Afroamericana di Washington.
Il museo della Civiltà nera ha anche cambiato il paesaggio di Dakar, rendendolo uno dei più belli dell’Africa. Costruito in forma circolare, l’architettura del museo è inoltre ispirata alle case tradizionali del Sud Senegal.
Il report di un storico esperto, commissionato a novembre dal presidente francese Macron, raccomanda la restituzione dei tesori africani ai paesi di origine. La Francia infatti, attualmente possiede moltissimi reperti storico-culturali di tutte le sue ex colonie, ma lo stato di cui detiene il maggior numero di pezzi d’arte è il Ciad.
Per molti anni Dakar ha sempre ambito ad essere capitale della cultura e sicuramente questo museo trasformerà il paese nella capitale intellettuale e culturale del mondo nero.
Niamke N. Lynda