In Africa ci sono tante usanze tribali profondamente radicate in ogni singola tribù del continente. Alcune sono semplici, altre difficili da capire ma in comune hanno il fatto che vengono molto rispettate, soprattutto nelle comunità dell’hinterland dove la pena per aver disubbidito è una maledizione diretta o l’esilio. Le tradizioni sono antiche quanto il continente, si differenziano gli uni dagli altri a seconda del gruppo etnico che si prende in esame e vengono tramandate di generazione in generazione. Tra le tante tradizioni africane una che accomuna quasi tutte le tribù è quella della Wife inheritance (moglie in eredità). Troviamo questa pratica ad esempio presso i Dinka o i Jieng del sud Sudan, o ancora i Luo in Kenya e in Uganda. Questa tradizione ancestrale, conosciuta anche come levirato e sororato, consiste nella presa in carico di una vedova, dei figli e della proprietà da parte del fratello di un defunto. Quando il marito muore, in sostanza la vedova viene simbolicamente sposata dal fratello o dal cugino del morto con lo scopo di proteggerla e provvedere alle sue necessità. Oltre a questo, lo scopo di questa usanza era quello di mantenere la proprietà all’interno della famiglia. L’atto di ereditare la vedova era ed è ancora obbligatorio e non prevedeva assolutamente nessuna relazione di tipo sessuale tra le parti, anche perché chi prendeva in eredità era spesso a sua volta sposato e con figli. Ma con il passare del tempo le cose sono cambiate; attratti dall’eredità e dalle proprietà i nuovi pretendenti non si fanno scrupoli anche nel soddisfare la loro sessualità.
Il passaggio dell’eredità avviene dopo un rito specifico, il Chola rito di purificazione. E’ un rito fatto per liberare la vedova da ogni legame con il defunto. Questa pratica è ancora viva nelle comunità rurali dove molte ragazze crescono senza saper i loro diritti, senza sapere di poter andar a scuola, trovare lavoro ed essere intraprendenti.
Niamke N. Lynda