A Mananjary, comune malgascio, vivono gli Antambahoaka, popolo della costa sud-est dell’isola. Ci interessiamo a loro oggi, per via del loro grande divieto: crescere gemelli.
In quella città, è cosa comune incontrare bambini abbandonati sotto gli alberi di cocco, mentre un secolo fa, le loro teste venivano fracassate sotto gli zoccoli di zebù. Così voleva la tradizione degli Antambahoaka. Un po’ come le tradizioni delle mutilazioni genitali, questo divieto è tramandato di generazioni in generazioni.
Conosciuto come “fady kambana” ovvero “tabù dei gemelli”, i membri della tribù degli Antambahoaka sono tenuti in disparte dalle altre caste. La “maledizione” dei gemelli riguarda solo i loro gemelli e quindi i gemelli delle altre tribù possono tranquillamente vivere e crescere a Mananjary.
Le origini di questa tradizione risalgono ai tempi dell’arrivo del primo antambahoaka sulle rive del fiume Sakaleona che scelse la sua sposa tra le donne della regione. Incinta di gemelli, questa morì durante il parto. La seconda moglie fece la stessa fine così come la terza e la quarta. Il capo clan giurò allora che non ci sarebbero stati gemelli nella sua discendenza. Da lì, vennero uccisi tutti i figli che nascevano in due. Visto che per tutte le tradizioni esistono “trasgressori”, alcuni gemelli venivano nascosti e risparmiati dai loro genitori. Oggi, non vengono più uccisi, ma viene richiesto ai loro genitori di lasciare la città e crescerli altrove o di darli in adozione. Nel 1987, un cristiano straniero di nome Auguste Simintramana prese l’iniziativa di creare un orfanotrofio chiamato Catja che, da allora, accoglie i gemelli abbandonati. Questo tabù ha creato un flusso regolare di adozioni da parte di coppie occidentali infatti tra il 1987 e il 2006, sono stati adotti 420 bambini.
Nel 2007, il comitato delle Nazioni unite dei diritti umani ha espresso il suo parere, riguardo alla questione, chiedendo esplicitamente allo stato malgascio di prendere delle misure per sradicare questa pratica e assicurare la protezione dei gemelli in quella parte del paese.
Andress Kouakou