Swahili, Yoruba, Malagasy, Kinyarwanda sono solo alcuni delle 3000 lingue totali parlate in Africa. Togliendo le lingue dei colonizzatori, vediamo che i circa 2000 gruppi etnici presenti in Africa parlano ben oltre 1500 lingue autoctone.
Le lingue più parlate nel continente sono tre: al primo posto troviamo l’arabo, quinta lingua a livello mondiale che conta oltre 240 milioni di parlanti in tutto in mondo, mentre in Africa sono 100 milioni di cui 54 solo in Egitto. Essa è anche lingua ufficiale in Algeria, Tunisia e Libia. Al secondo posto c’è il francese e al terzo l’inglese, che detiene la stessa posizione anche a livello mondiale con oltre 330 milioni di parlanti. E’ risaputo che l’inglese sia la lingua franca del mondo utilizzato in vari settori, da quello degli affari internazionali, alla scienza e medicina. In Africa la maggior parte dei nativi inglesi sono del Sudafrica, e la lingua è parlata in Botswana, Camerun, Ghana, Kenya, Lesotho, Liberia, Liberia, Mauritius, Namibia, Nigeria, Rwanda, Seychelles, Sierra Leone, Sudan, Swaziland, Tanzania, Zambia, Uganda e Zimbabwe.
Quando si parla di lingua africana, si intendono le lingue indigene native dell’Africa. Tra quelle complessivamente diffuse troviamo il berbero, l’oromo, lo swahili, l’hausa e lo yoruba, parlate in diverse parti del continente e da milioni di persone.
La considerevole frammentazione linguistica del continente e il suo multilinguismo ha avuto un ruolo molto importante sia nel periodo coloniale che post-coloniale: molti paesi africani infatti, hanno reso le loro lingue locali lingua ufficiale e l’Unione Africana considera tutte le lingue autoctone, lingue ufficiali del continente.
Come in tutte le cose, c’è anche una classifica scientifica delle lingue africane e questo è dovuto a Joseph Greenberg che scrisse The languages of Africa in cui parla per la prima volta di famiglie di lingue. I linguisti moderni usano ancora la suddivisione di Greenberg che raggruppa le lingue in:
LINGUE AFRO-ASIATICHE: la famiglia delle lingue del Nordafrica e dall’Africa Orientale, lingue che hanno un legame con quelle semitiche parlate anche in Asia sudoccidentale. I principali sottogruppi sono le lingue semitiche, parlate nel Nordafrica e nel Corno d’Africa; le lingue cuscitiche, parlate nel Corno d’Africa; le lingue berbere, parlate nel Nordafrica, Sahara e Sahel e le lingue ciadiche parlate nell’Africa Occidentale e centrale. Le lingue più diffuse della famiglia sono l’arabo, l’amarico (entrambe lingue semitiche); l’omoro, lingua cuscitica e l’Hausa, lingua ciadica.
LINGUE NILO-SAHARIANE: questo gruppo ha centinaia di lingue tra esse molto diverse. Il Perché siano state racchiuse nella stessa famiglia, è tutt’oggi argomento di dibattito. Qui ci sono lingue parlate in Sudan, Etiopia, Uganda, Kenya, Tanzania e altri stati dell’Africa centrale e occidentale. I principali sottogruppi sono le lingue Kromuz, le lingue sahariane, le lingue Songhai, le lingue Fur, le lingue Maban, le lingue centro-sudanesi, le lingue kunama, le lingue Berta e le lingue sudanesi orientali. Le lingue sudanesi orientali a loro volta includono due importanti sottogruppi: le lingue nilotiche e le lingue nubiane. tra le lingue di questa famiglia ci sono il Luo, l’Ateker e il Masai.
LE LINGUE NIGER-KORDOFANIANE: sono il gruppo più numeroso dell’Africa e forse del mondo. Si suddivide in tre sottogruppi, che sono: gruppo Niger-Congo A, il gruppo Niger-Congo B (gruppo delle lingue Bantù), e le lingue Kordofaniane. A questo gruppo appartengono le lingue Mande, il Wolof, il Fula, il Dgon, le lingue Gbe, lo Yoruba, l’igbo e le lingue Bantu fra cui lo Swahili e lo Zulo.
LINGUE KOSIAN: Il gruppo contiene circa 50 dialetti parlati da meno di 200.000 persone fra la Namibia, Botswana e Angola. A questo gruppo fanno parte anche due lingue della Tanzania: il Sandawe e lo Hadza. Questo gruppo è caratterizzato dall’aspetto fonetico delle cosiddette “consonanti clic”, un gruppo di consonanti occlusive che hanno il suono simile ad uno schiocco. Questo tipo di suoni si trova anche in alcune lingue bantu (come lo Zulu e lo Xhosa), ma si tratta sempre del risultato dell’influenza delle lingue khoisan.
LINGUE AUSTRONESIANE: A questo gruppo appartengono le lingue indigene del Madagascar che hanno un’origine completamente diversa da quelle diffuse nel continente.
Fuori dalla classifica ci sono numerose lingue che sono difficili da circoscrivere e tra queste ci sono ad esempio l’Ongota, lo Shabo, il Laal e il Jalaa.
Niamke N. Lynda