“Comprare nero” o meglio “comprare dai neri” è una risposta alle violenze di cui sono vittime numerosi afroamericani. Dall’inizio dell’anno, 163 neri sono stati uccisi dalle forze dell’ordine americane.
Questo sistema è partito da Atlanta, città di Martin Luther King, dove il famoso rapper Killer Mike si è definito portavoce della distruzione dell’economia bianca razzista come risposta agli attacchi. “Se capite bene le regole dell’economia, esse possono essere usate come armi di guerra. Le famiglie afro americane rappresentano 1000 miliardi di dollari di reddito, ma visto che spendiamo male i nostri soldi, nessuno rispetta i nostri dollari. La mia soluzione per migliorare la nostra situazione economica è di isolarla completamente, mettendo i nostri soldi in banche con proprietari neri e comprare da imprenditori neri”.
Numerosi sono gli afro americani che stanno ritirando i loro soldi dalle banche di proprietà bianca per sostenere i “fratelli neri”. Le banche nere di Atlanta stanno crescendo in maniera vertiginosa e sponsorizzano i siti di e-commerce black. We buy black è una piattaforma di soli venditori con origini africane. D’altronde, è l’unica condizione non negoziabile per proporre i propri prodotti sul sito. Il sito propone addirittura detersivi fatti da afroamericani.
Però è tutto tranne che una cosa nuova, poiché i famosi attivisti W.E.B. Du Bois e Booker T. Washington avevano iniziato a sostenere il commercio dei neri già dalla fine del XIX secolo. Infatti, durante la quarta conferenza dell’Università di Atlanta tenutasi nel 1899, che verteva sui problemi dei neri, Du Bois concluse il suo discorso con: “i neri devono imparare a finanziare il commercio avviato dai membri della loro razza, anche quando risulta essere a loro svantaggio (…). Se non lavoriamo insieme, siamo persi. Dieci milioni di persone che si aiutano tra di loro non possono essere né maltratti né ignorati“.
Alla fine degli anni 20, in tutti grandi quartieri neri, i commerci erano tenuti da bianchi che discriminavano i neri per quanto riguardava le assunzioni. Da quel contesto, nacque il movimento “Don’t buy where you can’t work” ovvero “Non comprate dove non potete lavorare”. Nel 1941, Carlos Cook, discepolo del famoso Marcus Garvey, lancia una campagna a Harlem intitolata “Buy Black”.