Quello della sessualità è un tema difficile da affrontare apertamente in Africa. Ritenuto un argomento tabù da non trattare nelle comunità, non viene neanche esplorato nelle singole famiglie e purtroppo 2 adolescenti su 3 arrivano a subire violenze sia per mancanza di educazione sul tema, sia per via delle tradizioni.
In molte parti dell’Africa, le ragazze vengono considerate adulte subito dalla prima mestruazione e molto spesso si tratta di bambine con età che si aggira attorno ai 9 o 10 anni, che vengono iniziate al sesso.
Nelle comunità rurali del Malawi, stato dell’Africa orientale, come il Golden village per esempio, l’atto sessuale è visto come il mezzo per liberarsi della propria infanzia. Le ragazze vengono mandate in campi di iniziazione in zone remote dove vengono istruite sulla vita adulta, su come relazionarsi con gli uomini, come gestirli e avere rapporti sessuali con loro. Subito dopo il campo di formazione, le bambine vengono spinte a mettere in pratica ciò che hanno imparato: avere rapporti con uomini, che nella maggior parte dei casi sono vecchi, e ovviamente senza profilatici. Ancora più sconcertante è il fatto che si pratichi anche la “perdita della verginità a pagamento” cioè le madri, ma molto di più le nonne, che in Africa si occupano sempre dell’educazione delle figlie e delle nipoti, pagano degli uomini per far perdere la verginità a queste, secondo tradizioni a loro volta ereditate. Questo secondo aspetto è talmente diffuso da essere diventato una vera e propria professione. Ovviamente essendo bambine, le ragazze non conoscono le conseguenze di un rapporto non protetto: trasmissione di malattie veneree, gravidanze, malformazione nei feti, morte da parto e tanto altro.
Se da una parte vengono pagati uomini per far perdere la verginità , d’altra parte questo bene prezioso viene venduto dalle famiglie per poter tirare le fila e sopravvivere. In molte parti dell’Africa, infatti c’è un vero e proprio mercato della verginità molto spesso alimentato dalla povertà e dai bisogni economici delle famiglie. Con la convinzione giusta che fare sesso sia nella natura dell’uomo, il corpo di giovani ragazze leggermente sopra la soglia dell’infanzia viene dato in pasto a uomini adulti e vecchi che si dimostrano violenti. Violenza nella violenza che avviene nella più assoluta segretezza per sfuggire all’infamia sociale.
Povertà, ignoranza, e paura di rompere la tradizione sono una combinazione che alimentano il circolo vizioso. Per questo è molto importante rompere l’idea che il sesso sia un argomento tabù da non dover affrontare, anzi bisogna sensibilizzare, educare e informare le ragazze sul bello e il brutto dei rapporti sessuali, ma soprattutto sull’importanza della protezione.