Oggi non avere Internet è come stare fuori dal mondo, e vi assicuro che è proprio così! Andare in Africa (non nelle zone a forte trazione turistica) e gestire il blog, non è una cosa semplice quando non c’è una copertura totale della rete e ogni tre per due c’è un black out. Quando parliamo di Internet parliamo di quella rete di comunicazione che riguarda tutti, proprio tutti, anche i paesi poco sviluppati o in via di sviluppo. Mentre qui in occidente avere internet è una normalità, in Africa, oltre il 70% degli abitanti non ha nessuna copertura e quindi non è ancora connesso. Quasi un miliardo di persone sconnesse. Una cosa fuori dall’immaginario ordinario.

A guardare gli studi sulla copertura della rete in Africa, vediamo che a beneficiare della stessa qualità che godiamo noi qui in Europa sono le nazioni fortemente turistiche: nord Africa (Marocco ed Egitto) e Sudafrica. Nell’Africa subsahariana, invece, internet si trova ai livelli più bassi di tutto il pianeta (ad eccezione della Nigeria e del Kenya che sono due stati molto sviluppati industrialmente e turisticamente) e potervi accedere costa un occhio della testa.

I costi elevatissimi, la mancanza di infrastrutture adeguate, l’instabilità elettrica e la scarsa alfabetizzazione informatica sono solo alcuni dei problemi alla base della mancata totale penetrazione di internet. La stragrande maggioranza del popolo africano non è in grado di usare un computer, visto gli accessi limitatissimi ai device tecnologici; e ancora tanti non sanno scrivere e leggere in inglese, lingua in cui la maggior parte dei servizi tecnologici vengono forniti.
Se parliamo della diffusione delle reti (Wireless o a bande) e dell’accesso ai device tecnologici, l’Africa è sicuramente arretrata. Le bande sono scarsissime e hanno per lo più una distribuzione irregolare che sta ancora di più a sottolineare il divario tecnologico del continente: a beneficiarne sono gli stati economicamente ricchi e politicamente stabili, perché ricordiamoci che in alcune zone dove le guerre sono all’ordine del giorno, la prima cosa censurata è la telecomunicazione, per rendere il mondo ignaro dei soprusi.
Un po’ di numeri per farvi capire bene la situazione: si stima che gli africani che dispongono di una banda larga (internet con buona velocità) siano più o meno l’1% della popolazione. Come detto in precedenza a goderne sono gli stati a forte trazione turistica, infatti il 66,6% dell’attività online è generata dal Sudafrica che con i suoi 55 milioni di abitanti contribuisce solo al 5% alla popolazione del continente (1,216 miliardi, ultimo dato 2016). Il restante 33,3% è concentrato nel nord Africa.

Visto la carenza dei mezzi informativi a noi noti quali la stampa, la televisione, gli enti culturali e scientifici e più comunemente i libri, è stato proprio internet, nonostante la sua copertura limitata, ad aver aiutato il progresso di alcuni settori come l’istruzione e incentivato la lotta per la democrazia, l’uguaglianza e la libera espressione.