Nato a Nnokwa, nel sud est della Nigeria, il 30 settembre 1968, Bennet Omalu è il sesto figlio del capo del villaggio di Enugu-Ukwu (Etnia Igbo). Nel 1994, all’età di 26 anni, ottenne una borsa di studio per continuare i suoi studi. Arrivò a Seattle, nello stato di Washington, ma è all’università della Columbia, più precisamente nella città di Pittsburgh, che seguì la sua formazione di medico forense sotto la protezione di Cyril Wecht, esperto in medicina forense all’ufficio del coroner della contea di Allegheney.
Nel 2002, durante il suo turno di lavoro, Omalu ricevette il corpo di Mike Webster, ex giocatore degli Steelers (squadra di football americano). Webster era morto all’improvviso dopo anni di lotta contro disturbi cognitivi e intellettuali, disturbi dell’umore, abusi di droghe e tentativi di suicidio. Anche se il suo cervello sembrava normale all’autopsia, Omalu sospettava che ci fosse qualcosa di poco chiaro. Richiese quindi alcuni esami specifici, molto cari che finanziò di tasca sua.
Usando colorazioni specializzate, Omalu trovò grandi accumuli di proteine tau nel cervello di Webster, che incidevano sull’umore, le emozioni e le funzioni esecutive del paziente, nello stesso modo che il cumulo di proteine betamiloidi contribuisce alla malattia di Alzheimer.
Omalu aveva appena scoperto l’encefalopatia traumatica cronica (CTE) causata da ripetute collisioni cranio contro cranio sul campo da Football. Si sono riscontrati altri casi simili: Terry Long, Andre Waters e Tom McHale.
Visto che voglio consigliarvi la visione del film “Zona d’Ombra” dove a interpretare brillantemente Bennet Omalu c’è Will Smith, evito di spoilerare oltre. Lo troverete facilmente su Netflix. Buona visione!