Lo sapevate che ora la tendenza non è più pelle di coccodrillo, ma pelle di pesce? Incredibile ma vero! Questo succede con Newton Owino, un imprenditore keniota.
Stipulata una convenzione con un’azienda di filettatura che ogni anno produce circa 150.000 tonnellate di pelli di animale (materiale di scarto), Newton recupera l’80% di questi che sono pelle di pesce, per poi lavorarle. L’idea di base è quella di preservare l’ambiente, riconvertendo questo materiale che viene smaltito all’aperto, in prodotti vendibili. Detto, fatto! Attraverso il processo della concia, che parte dalla rimozione delle scaglie e della carne rimasta attaccata, le pelli vengono essiccate e poi lavorate in un prodotto finito: sandali, giacche, cinture, portafogli, borse e molto altro.