Tutti sappiamo che per dormire bene, oltre a un buon materesso ci vuole anche un buon cuscino, ma vi siete mai chiesti con cosa si dormiva secoli fa? e per di più in Africa? Ebbene io me lo sono chiesto e leggete cosa ho scoperto.
Nel periodo a cavalo tra il 19 e 20 secolo si soleva usare come cuscino i cosidetti “riposa capo”, una struttura in legno che ricorda molto uno sgabello basso, a cui erano associati il potere di procurare sogni belli a coloro che ci riposavano su la testa. Magiormente usati dagli uomini, questi cuscini tradizionali avevano una funzionalità ergonomica infatti alineano la spina, mentre dal punto di vista funzionale, protegevano le acconciature dalla polvere e dall’appiatirsi. Come ben saprete le acconciature aficane richiedono molta cura e molto tempo, visto che in questo periodo storico erano simbolo della propria classe sociale, età, grado d’importanza e genere.
Questi cuscini erano per lo più usati dai popoli etiopici e la natura di questo oggetto si rifeltte nel termine usati per denominarli: Yagertera, cuscino della mia terra in lingua Amharic e Boraatiz, il te stesso di domani in lingua Oromifa. Il più vecchio esemplare di riposa capo è stato trovato in Egitto e pare appartenere al periodo tra 2649 a.C e 2150 d.C.
L’uso di questi cuscini in Etiopia risale a circa 300 anni fa ed erano usati per la maggiore dai nomadi e si presentavano in diverse forme e grandesse e diversi materiali e rappresentazioni grafiche.
Non solo in Etiopia, ma anche in Costa d’Avorio venivano usati i riposa capo. I Baulé, un gruppo etnico di agricoltori e pastori, hanno usato questi cuscini fino al 1970 per poi passare al comunissimo cuscino moderno. Continuando la panoramica, li troviamo pure presso Sankuru del RDC, i Shona dello Zimbabwe, i Zulu del Sudafrica e tante altre popolazoni dell’Africa. Sono dei veri pezi d’arte oltre che pezzi per il riposo!