Nata nel 1753 nell’allora Senegambia (unione del Senegal e della Gambia dal 1982 al 1989), Phillis Wheatley fu deportata poi comprata dai Wheatley nello stato americano del Massachussetts. Anche se schiava, le è stato permesso di imparare a leggere e a scrivere. Cosa che imparò molto velocemente, infatti, a soli 12 anni, scrisse la sua prima poesia.

Nel 1773, a 19 anni, pubblicò il suo primo libro intitolato “Various Subjects Religious and Moral” diventando la prima poetessa nera pubblicata. La qualità della sua scrittura e delle rime fece credere a molti bianchi, tra i quali il presidente Thomas Jefferson, che lei, donna nera schiava non fosse in grado di creare una tale opera letteraria. Grazie al successo delle sue poesie, ottenne la libertà.
Anche se per molto tempo, Phillis venne criticata per non essersi opposta alla schiavitù nelle sue opere, oggi è riconosciuta per il suo talento e per la lotta indiretta contro il razzismo. Con le sue opere, dimostrò al mondo che le donne nere erano in grado di produrre opere di qualità uguale o superiore a quella dei bianchi.