Pubblicato nel 2006 dalla Viking press, Nessuno al mondo è la storia di un ragazzino di 9 anni ambientata nella Tripoli (Libia) degli anni ’70, quando Gheddafi prende il potere e dà inizio al suo regime di oppressione della democrazia.
Najwa ha 14 anni quando sposa in nozze combinate Faraj. Dalla loro unione nasce il piccolo Suleiman, ma le cose non sono rose e fiori. Madre giovanissima, Najwa viene spesso lasciata dal marito che essendo un “uomo d’affari” viaggia moltissimo. Di fronte all’assenza di Faraj, alle varie incursioni della polizia, ai vari stalking e le telefonate in piena notte, Najwa si abbandona all’uso di una medicina tradizionale che la porta in uno stato di alienazione dalla quotidianità. Tra un padre assente, una madre constantemente “fatta”, Suleiman vive in un equilibrio molto precario e si trova a covare due sogni: guarire la madre dal suo stato di perenne ansia, depressione ed infelicità e scoprire i motivi reali dell’assenza del padre.
Ignaro di quanto gli accade politicamente e socialmente attorno, la repressione degli organizzatori della rivolta studentesca, il piccolo Suleiman vede il padre del suo miglior amico essere arrestato da uno degli agenti del Comitato Rivoluzionario. Anche suo padre è costretto a nascondersi visto che era un anti-Ghedaffi. Davanti al turbinio degli eventi che hanno scombussolato la sua quotidianità di ragazzino spensierato, Suleiman inizia ad addotare strani comportamenti. Credendo di salvare la sua famiglia, con ingenuità tradisce gli amici, il padre e alla fine anche se stesso.
Con una scrittura di semplice chiarezza e precisione, Matar nel primo romanzo della sua cariera vincitore del premio Commonwealth writer’s prize for the Best First Book in Europe and Asia Region, ha raccontato la storia Libica di ieri, ma anche di oggi.