Kinshasa now è un progetto cinematografico a scopo sociale che offre un tour in una delle più grandi città dell’Africa mettendo in luce il problema di Kinshasa, capitale della RD del Congo: i bambini di strada. Oltre alla condizione di disagio che vivono questi bambini, quello che viene mostrato è la loro resilienza e il potenziale di auto-salvataggio. Il tema di questo lungometraggio è il diritto dei bambini.
Kinshasa Now, presentato in anteprima due anni fa al Festival di Venezia nella categoria Venice VR Expanded, è stato proiettato in molti paesi diversi.
Il 24 gennaio, per la prima volta, il Centro belga di belle arti a Bruxelles terrà una mostra- conferenza sul film. L’incontro consisterà in una visita virtuale che teletrasporterà gli spettatori a Kinshasa, città famosa per la sua energia vibrante e le strade trafficate. Qui 35.000 bambini accusati di stregoneria e rifiutati dalle loro famiglie cercano di sopravvivere come possono per strada. Mika, 14 anni, si trova da un giorno all’altro in questa terribile situazione. Per affrontare questa transizione, deve imparare i codici della strada, trovare un modo per mangiare e dormire, ma anche per proteggersi unendosi a una gang di strada.
Il viaggio virtuale inizierà con delle scelte che guidano su diversi percorsi: decidere se Mika deve andare in chiesa o no, porterà a due sviluppi diversi del film. Gli scenari possibili sono 40 e da un incontro all’altro, Mika verrà condotto verso un destino piuttosto che un altro.
Ospiti attesi sono il regista Marc-Henri Wajnberg e artisti congolesi come Freddy Tsimba che sono da tempo impegnati nel predersi cura dei bambini della megalopoli congolese.
“Fare un film a Kinshasa è un’esperienza che cambia la vita. È impossibile rimanere indifferenti a questa megalopoli di energia, musica, sorrisi e violenza. Ho fatto questo film con attori che recitano il loro stesso ruolo perché volevo davvero mostrare la loro resilienza e il loro potenziale di autosalvataggio. Oggi questi bambini hanno un tetto e vanno a scuola.” – Marc-Henri Wajnberg