La cura dentale risale a tempi antichissimi. Se, oggi, la cura dei denti prevede l’uso di spazzolino e dentifricio, non è sempre stato così.
Infatti, tradizionalmente, era abitudine usare un bastoncino per la pulizia, chiamato “miswak” o “siwak” che esiste fin dall’antichità.
Oggi, il siwak è ancora usato in Africa e in Sud America e ha molte proprietà; le più note sono quelle antibatteriche, anticarie, antiparodontali e antimicotiche.
La ricerca scientifica contemporanea ha dimostrato che alcune sostanze chimiche possono essere estratte da questo arbusto, come:
– il fluoro che rinforza i denti e disinfetta la bocca.
– la vitamina C che è molto importante per le gengive e che aiuta a fermare l’emorragia dopo l’estrazione di un dente.
L’igiene orale, così come la conosciamo oggi, esisteva nell’antichità ma non era molto diffusa. Nella maggior parte dei casi, si usava la menta, che svolgeva anche un ruolo importante nel contrastare l’alitosi. Gli antichi egizi si sciacquavano la bocca con un estratto di foglie di menta o le masticavano semplicemente.
L’altro prodotto comune contro il cattivo odore della bocca era un preparato di incenso, mirra, cannella e altre piante aromatiche mescolate al miele. Questa miscela aveva un doppio effetto: le componenti aromatiche eliminavano l’alitosi e il miele aveva un effetto antisettico. Già nel IV secolo, fonti scritte attestavano l’uso di una specie di dentifricio; avevano preparato una polvere speciale per le cure odontoiatriche. Gli ingredienti del dentifricio in polvere erano: salgemma, menta e pepe.