Un’epidemia di febbre di Lassa ha lasciato una scia di morti in Nigeria dall’inizio dell’anno. Sono 400, i casi diagnosticati dalle autorità sanitarie del paese. Ad inizio marzo, erano già stati contati 110 decessi. Oggi, la Nigeria Centre for Disease Control (NCDC) afferma che il numero di vittime sia salito a 142, il che segnala un tasso di mortalità del 24,3% per i casi confermati. 1706 casi sospetti sono stati censiti, 400 sono risultati positivi, 9 potenziali malati, 1273 negativi e 24 in attesa di risultati.
Il virus è stato identificato in 20 dei 36 stati della Nigeria. I più affetti sono gli stati Edo, Ondo e Ebonyi nel sud.
L’organizzazione mondiale della sanità (OMS) descrive la febbre di Lassa come un virus appartenente alla stessa famiglia dell’Ebola. La sua denominazione proviene dalla località del nord della Nigeria dove venne identificata per la prima volta nel 1969.
Si trasmette tramite escrementi di roditori o contatto diretto col sangue, le urine, la materia fecale o altri liquidi biologici di una persona infetta.
Andress Kouakou